Sa Corona Arrùbia

Siddi

Siddi sorge su un’ampia zona di morbide colline e vasti tratti pianeggianti, circondato e protetto da un altopiano basaltico con orli a strapiombo e altezza massima di 360 m slm (Prà(n)u’e Siddi), formatosi circa 2,5 milioni d’anni fa. Posto ad un’altitudine di 187 m slm, il paese si sviluppa su una superficie di 10,71 kmq ed è abitato da 708 persone. Il suo nome deriva forse dal plurale del latino volgare Casilli (cioè casotti, casali, casolari, o anche gruppo di piccole case), trasformatosi nei secoli in Hasilli, Silli, ed infine in Siddi. Abitato fin dal Neolitico, Siddi conserva numerose testimonianze del suo interessante e ricco passato. Nel territorio sono infatti presenti le tracce di frequentazioni umane preistoriche (come attestano la domus de janas di Scaba ’e Arriu, le rovine di diversi villaggi nuragici, i resti di ben 18 nuraghi, una grandiosa tomba di giganti), ma anche di Età storica. La presenza punica è testimoniata dal rinvenimento di resti insediativi, frammenti ceramici e varie monete. Al periodo romano (sia Repubblicano che Imperiale) sono invece da riferirsi i ritrovamenti di alcune sepolture, qualche abitato, monete e fini ceramiche da mensa.
 
Il viaggio a Siddi può cominciare con la visita della duecentesca Chiesa romanica di S. Michele Arcangelo. Il piccolo ma affascinante edificio, a due navate, presenta, nell’architrave del portale sinistro, un particolarissimo ciclo scultoreo in rilievo che riproduce cinque misteriose figure antropomorfe. Tra queste stupisce la presenza di un singolare capovolto, che rende l’opera un unicum nel panorama scultoreo medioevale sardo. A due passi è il centro storico, che fa bella mostra di sé con le sue strade strette, lastricate in pietra, e i suggestivi scorci dalle tipiche abitazioni costruite in ladiri e pietra locale. Percorrendolo sarà possibile scoprire la Parrocchiale dedicata alla Visitazione di Maria Vergine. Edificata a partire dal 1704 sopra una precedente chiesa, essa risulta affiancata da un’alta torre campanaria ultimata nel 1688.
 
Oggi l’ex ospedale è sede del Museo Ornitologico della Sardegna, che custodisce la più completa collezione museale di volatili presente in Sardegna ed è gestito da una cooperativa locale che propone itinerari didattici e culturali. Al suo interno sono esposti oltre 250 esemplari di uccelli, appartenenti per la stragrande maggioranza alla fauna stanziale e migratrice che popola i diversi habitat dell’Isola.
 
Uscendo dal paese, tra le rigogliose campagne coltivate a cereali, foraggi, ulivi, mandorli, viti e orti (da cui i siddesi traggono pregiati oli e apprezzati vini), è consigliabile fare una prima sosta presso il Parco Comunale Sa Fogaia, ricco di specie vegetali e animali, ed attrezzato per l’accoglienza dei turisti (sentieri naturalistici, visite guidate, area pic-nic).