Sa Corona Arrùbia

Tuili

Il paese di Tuili, sito ai piedi della Giara, lungo la sp. che collega la costa orientale a quella occidentale della Sardegna, dista 63 km da Cagliari e conta 1,081 abitanti. I primi insediamenti umani, di epoca pre-nuragica, sono stati rinvenuti sull’altopiano della Giara, testimoniati da numerosi reperti in ossidiana, mentre in epoca nuragica l’uomo cominciò a stabilirsi in valle, costruendo vari nuraghi: Tutturuddu, Nuridda, S. Elisabetta, etc. Nelle località Nuridda e Santa Luisa si notano anche resti di edifici risalenti all’epoca fenicio-punica, ma è solo in età romana che la popolazione stazionò definitivamente in prossimità dell’attuale centro abitato. Nei tempi passati Tuili contava diverse chiese, come testimoniano i toponimi tramandati sino a noi: S. Vittoria, S. Sebastiano, Perdu Canceddu (S. Pietro in vincoli), S. Tecla, etc. Oggi ne restano solo tre: le due più antiche nell’abitato e una più recente sulla Giara.
 
L’opera indubbiamente più importante e per la quale Tuili è conosciuta oltre i confini nazionali è il Retablo del Maestro di Castelsardo, sito nella prima cappella a destra, capolavoro della pittura rinascimentale in Sardegna. Nei pressi della chiesa sorge l’imponente complesso di Villa Asquer che ospita ben due musei, il “Museo degli strumenti musicali sardi” e il “Museo dell’olivo e dell’olio”. Dopo aver attraversato il paese, a nord due strade conducono sull’altopiano dove vivono da secoli i cavallini della Giara, da dove si gode un panorama spettacolare, che nelle giornate migliori spazia sino a Monastir.
 
Lasciato l’autoveicolo, attraverso un percorso su strada sterrata, ci si addentra tra una fitta macchia mediterranea composta da sughere, lecci, roverelle e sottobosco di lentischio, cisto e corbezzolo. In primavera si può ammirare la grande varietà di essenze arboree. Lungo il percorso per la palude, a m. 350, troviamo Morisia, il giardino botanico curato dalla Coop. Sa Jara Manna che racchiude le principali famiglie botaniche del nostro altipiano. Sempre lungo il percorso per Pauli Majori, con brevi deviazioni, si possono visitare gli hailis, ricoveri per il bestiame, e le pinnete, riparo dei pastori. È facile incontrare durante tutto il percorso i cavallini della Giara al pascolo, almeno durante l’inverno e la primavera, quando gli stessi possono trovare di che dissetarsi.