Sa Corona Arrùbia

Turri

Lungo il centro storico di Turri, (9,64 kmq, 447 abitanti) s’incontra l’unica chiesa oggi esistente: la Parrocchiale di S. Sebastiano (primo ‘600). La facciata, sormontata da un campanile a vela bifora con luci ogivali, è costruita con conci squadrati in trachite e rimanda, per tipologia costruttiva, alle chiese romaniche. All’interno, si segnalano il Fonte Battesimale del 1783 e l’Altare Maggiore del 1786, realizzati in marmo da G. B. Spazzi. Sono inoltre pregevoli i due paliotti in marmo intarsiato a colori vivaci con racemi piegati a cerchio, ornati di grandi foglie e medaglione centrale. Entrambi del 1725, sono stati realizzati da mastro P. Putzu, uno dedicato a S. Sebastiano, l’altro raffigurante la Madonna. Degno di nota è infine il pulpito ligneo (1788), dell’artista B. Medinas, un piccolo gioiello, che da solo merita una visita.
 
All’ingresso del paese, verso Tuili, in località molinu si trova una grande concentrazione di ulivi secolari: circa 200 piante racchiuse in due ettari. Gli alberi, i cui tronchi raggiungono circonferenze di 3-5 metri, non appartengono al proprietario del terreno, ma hanno diversi proprietari che per evitare appropriazioni indebite li marcano ogni anno con le iniziali del loro nome. Una tradizione che forse risale alla dominazione Pisana, quando questi accordavano ai sardi che avessero innestato gli olivastri, la proprietà degli alberi. Proseguendo si trova il Cimitero di S. Elia, dichiarato monumentale nel 2004, dopo oltre 50 anni dall’ultima sepoltura.
 
A Turri la coltivazione dello zafferano ha una tradizione secolare. Oggi questa coltura è in grande crescita ed il paese, grazie ai suoi 8 ettari di coltivazioni, si colloca al secondo posto nella produzione in Italia, dopo S. Gavino Monreale e davanti a Navelli. All’epoca della fioritura, in novembre, si organizza la Sagra dello Zafferano. Oltre al mercatino dei prodotti agroalimentari ed artigianali, si possono visitare i campi in fiore, assistere alla lavorazione dello zafferano e degustare piatti tipici della cucina sarda a base di zafferano. Si svolgono inolre convegni e concorsi di cucina, cui partecipano cuochi e massaie provenienti da varie parti della Sardegna.