Sa Corona Arrùbia

La Collezione "Boassa"

La Collezione Boassa acquisita prima ancora dell’apertura del Museo era destinata all’allestimento di un quarto padiglione permanente  edicato alla geologia del territorio e della Sardegna. Decaduto il progetto iniziale, la collezione è da sempre stata custodita presso il caveau del Museo in attesa di una pubblica esposizione. L’unica volta che una parte di essa venne esposta al pubblico fu nell’anno 2000 durante la mostra sui Dinosauri del deserto del Gobi, quando riscosse un grande interesse e successo di pubblico. La collezione è stata recentemente inventariata dal personale della Facoltà di Scienze MM. FF. e Naturali dell’Università di Cagliari in collaborazione con il Museo di Geologia e Paleontologia D. Lovisato del Dipartimento di Scienze della Terra.
Si compone prevalentemente di fossili e consta di oltre 3000 reperti ritrovati su tutto il territorio regionale, a questa collezione si aggiunge una seconda collezione di minerali, acquisita invece di recente dai Padri Scolopi di Sanluri ancora da inventariare e studiare che per praticità citiamo insieme a questa collezione. Nella Collezione Boassa spiccano per numero i Bivalvi, oltre mille esemplari, che presentano un guscio con due apparati detti valve laterali, generalmente simmetriche, unite da una cerniera mobile interna alla valva stessa e dai legamenti. I bivalvi (Bivalvia, da bi ovvero due e valvia ovvero conchiglia) o lamellibranchi o anche pelecipodi sono una classe del phylum dei Mollusca, e comprende 13.000 specie generalmente marine. Le specie che oggi ricordiamo per uso alimentare sono ad esempio le cozze, le vongole o le ostriche.
Oltre ai bivalvi il grosso della collezione, sempre oltre il migliaio di esemplari, è composta dai Gasteropodi. I Gasteropodi sono la classe di Molluschi viventi che ha avuto il maggior successo evolutivo, soprattutto grazie ad adattamenti anatomici, molto diversi da quelli dei Monoplacofori dai quali si sono presumibilmente originati. Comprendono chiocciole (Helix ), lumache (Limax) e numerosi animali marini che sono noti più che altro per le loro conchiglie. La parola gasteropodo deriva dal greco γαστá½²ρ (gastèr), stomaco, e ποδὸς (podòs), piede, a indicare animali che si spostano strisciando sul proprio stomaco, come era inizialmente ritenuto.
Precedentemente erano anche indicati col nome di univalvi, per differenziarli dai bivalvi. La modificazione più appariscente rispetto ai molluschi ancestrali consiste in una rotazione (nota come torsione dei visceri ) del sacco dei visceri e della cavità palleale attorno ad un asse verticale ed un suo avvolgimento a spirale (l’asse si chiama Columella), che coinvolge anche la conchiglia