Sa Corona Arrùbia

Nuraghe "Su Mulinu" - Villanovafranca

A breve distanza dal centro abitato, l’area archeologica sorge in posizione dominante sulla dorsale collinare che domina il corso del fiume Riu Mannu, antica via fluviale che collega la fertile pianura del Campidano al giacimento di rame di Funtana Raminosa (Gadoni).
Il monumento, attorno ai primi anni sessanta, venne fatto oggetto di una sommaria indagine da parte dell’illustre Archeologo Prof. Giovanni Lilliu, il quale ne rivelò l’enorme interesse scientifico legato principalmente alla contemporanea presenza di strutture architettoniche protonuragiche (corridoi piattabandati) e nuragiche (torri con volta a tholos).Gli scavi, hanno portato alla luce una fortezza complessa, composta da più torri e cortine murarie, eretta in diverse fasi temporali utilizzando massi di marna calcarea e arenaria. Il nuraghe, così come l’area circostante su cui sorgeva un ampio villaggio di capanne, furono utilizzati, con alterne vicende, presumibilmente a partire dalla metà del II millennio (XVI-XV secolo a.C.) sino all’Alto Medioevo (VII-VIII secolo d.C.).
 
Su Mulinu deve la sua riconosciuta importanza al ritrovamento di un bellissimo e straordinario “altare sacrificale dotato di vasca”, realizzato in arenaria, usato per sacrifici animali, vegetali e l’offerta di manufatti votivi, unico esempio nel panorama isolano ritrovato all’interno di un nuraghe. L’altare, che ripropone lo schema planimetrico e lo sviluppo in elevato del bastione della fortezza di "Su Mulinu", è decorato con quattro else
di spada e altri oggetti in bronzo. Degno di nota il crescente lunare scolpito sotto il coronamento di mensole del terrazzo. Il reperto, databile al IX secolo a.C. nella prima età del ferro, è visitabile ancora in situ nel vano E localizzato nel livello inferiore del bastione.
Come più volte sottolineato da archeologi e studiosi il complesso nuragico di Su Mulinu si
presenta come un libro di storia, un compendio sull’architettura nuragica, una testimonianza incredibilmente completa che riassume in maniera straordinaria l’evoluzione
delle varie tecniche costruttive usate nei secoli dalle popolazioni proto nuragiche e nuragiche, con presenza di ogive gradonate, lunghi corridoi piattabandati e infine la copertura a tholos, massima espressione delle capacità costruttive della civiltà nuragica
più evoluta.
Oggi, grazie a numerose campagne di scavo, Su Mulinu è stato parzialmente riportato alla
luce e reso fruibile al pubblico. I reperti rinvenuti sono accuratamente esposti presso il Civico Museo Archeologico Su Mulinu, ubicato nel centro storico del paese, presso i locali
dell’Ex Monte Granatico.
 
Per accedere al Parco archeologico Su Mulinu, si segue la S.S. 131 sino al km 40,900. Qui si svolta percorrendo la statale 197 per imboccare sulla destra, al km 13,4, il bivio per Villanovafranca il cui abitato, da questo punto, dista appena 3,5 km. Proprio all’ingresso del paese, ancora sulla destra, percorriamo per intero la Via Verdi. Superata la zona sportiva, ci si affaccia sull’aperta campagna e, in fondo sulla destra, si intravede l’inconfondibile sagoma del monumento nuragico. Dopo circa 800 metri, eccoci arrivati all’area archeologica.