Sa Corona Arrùbia

Nuraghe "Pitzu Cummu" - Lunamatrona

In base a quanto emerso dagli scavi, il nuraghe complesso venne edificato nel Bronzo Recente (XIII sec. a.C.) su un precedente insediamento dell’età del Bronzo Medio (XIV sec. a.C.).
Il nuraghe è quadrilobato ed è costruito in filari di basalto della vicina giara di Siddi, e arricchito da particolari architettonici in marna. Il mastio è preceduto da un ampio e luminoso cortile semiellittico, costruito secondo i dettami costruttivi del Bronzo Recente (1300-1150 a.C.). Le torri e le cortine furono realizzate in un’unica fase costruttiva.
Era inoltre presente un ballatoio sorretto da mensoloni, trovati nel cortile e dentro il pozzo, e forse la cupoletta di chiusura delle torri, nota dai modellini di nuraghe, suggerita da un concio a settore di cerchio trovato nel cortile, pertinente ad una struttura di diametro pari a 2,20 m.

Il complesso ha un unico ingresso a Nord-Est: il cortile dà accesso diretto a tre torri, mentre due corridoi gemelli introducono ad altre due torri. Oltre a queste sono presenti: una torre-capanna, una capanna, e due cortili.
Nel cortile semicircolare è situato un pozzo profondo oltre 8 metri, in parte scavato nella roccia, in parte rivestito in muratura. La sua imboccatura fu accuratamente protetta in un cortile sorvegliato da una torre che ne custodiva l’accesso.

Tra i materiali rivenuti all’interno del monumento vi sono un’olla ovoide a collo distinto, porzioni di scodelle monoansate, un’olla ovoide con orlo ingrossato a spigolo, una macina a barchetta integra, un vasetto globulare ad orlo ingrossato, scodelle e altri recipienti.
All’esterno invece è stata ritrovata una ciotola carenata e nella capanna un’olla ad orlo distinto, realizzata in ceramica grigia. Tutti i ritrovamenti trovano amplissimi riscontri nei contesti nuragici del Bronzo Recente; una delle olle ovoidi, ad esempio, è simile ad esemplari rinvenuti nel nuraghe Su Mulinu di Villanovafranca.

I materiali risalenti alla fase di occupazione del nuraghe non sono abbondanti, ma occupano una posizione stratigrafica chiara che corrisponde al momento dell’abbandono.
L’indagine di scavo ha messo in luce tracce di un precedete insediamento. Sotto il filare di base di una delle torri è stata ritrovata una capanna circolare nella quale è stato recuperato un unico elemento culturale: una scodella monoansata, integra e capovolta sul focolare. Sotto il pavimento di un’altra torre è emerso un muretto in lastre di marna ed un’area di passaggio livellata dal calpestio, costituita da ciottolini, frammenti ceramici, ossa. Sotto la capanna esiste un’ampia fossa di rifiuti con ceramiche, ossa animali, grumi di intonaco d’argilla, carbone. Gli elementi più significativi sono frammenti a decorazione metopale, ottenuta sia a pettine strisciato che ad impressione.
Rimasto abbandonato per secoli, venne rioccupato in età punica. In età bizantina (VI-VIII sec. a.C.) le strutture vennero riadattate come dimora rurale.