Sa Corona Arrùbia

Nuraghe "Monte Concali" - Collinas

Il Nuraghe, monumento complesso, molto significativo e importante per le sue caratteristiche architettoniche, è costituito da più torri ed è ancora in gran parte da scavare.
Esso ingloba nel proprio bastione, all’estremità occidentale dello sperone roccioso, una precedente struttura, probabilmente uno pseudonuraghe, la cui planimetria non è definibile a causa del suo cattivo stato di conservazione.

La cinta muraria esterna, visibile soltanto nel lato esposto a Nord-Est, è costituita da blocchi di basalto disposti a filari irregolari che inglobano affioramenti di roccia naturale. L’edificio complesso è costituito da una torre centrale parzialmente inclusa in un bastione bilobato che racchiude un cortile. Il bastione è circondato da un antemurale. Quest’ultimo, convergendo a determinare, almeno nei lati Nord e Sud, il raccordo strutturale con lo pseudonuraghe, circoscrive ampi spazi di cortile.

Sulla base delle strutture architettoniche e dei materiali rinvenuti, seppur con le dovute cautele che si impongono in assenza di dati di scavo stratigrafico, la costruzione del nuraghe complesso potrebbe datarsi alla fine del XV-inizi del XIII sec. a.C.. Nell’area archeologica alcune strutture murarie sono riconducibili alla rioccupazione del sito in età storica.

I reperti ceramici rinvenuti dopo un primo intervento di scavi e di indagine scientifica, limitati ad uno strato superficiale, appartengono a diverse fasi di frequentazione del nuraghe.

Bronzo Medio, 1700-1350 a.C.: reperti raccolti in corrispondenza della struttura a tholos, un frammento di parete di olla biconica biancastra con orlo a tesa orizzontale interna, decorato da motivo triangolare con vertice in alto, campito da punti impressi. Seguono frammenti di tegami a parete alta e medio-alta ed orlo rastremato e sbiccato all’interno, di tonalità nocciola-beige, con fondo esterno scabro quale crosta di sughero, in un caso con presa orizzontale a linguetta insellata; si aggiungono svariati frammenti di ciotole carenate a colletto alto con ispessimento all’interno ed orlo assottigliato, dalle superfici nero-lucide, levigatissime, in qualche caso tendenti al violaceo.

Bronzo Recente, inizi XIII-ultimo quarto XII sec. a.C.: sono documentati frammenti di conche a vasca profonda con orlo verticale a labbro spigoloso, profilato da risega esterna, in ceramica grigia. Un frammento di robusta ansa a bastoncello, segnata longitudinalmente da punzonature profonde. Completano il quadro elementi di uno strumento litico, che comprende una macina a mano, piano convessa, in basalto bolloso, qualche testa di mazza, due incudini frammentarie, un piccolo pendaglio-lisciatoio con foro passante di sospensione.

La posizione del monumento è alquanto strategica, poiché controlla il passo che dal Rio Mogoro che sale verso Genna Maria di Villanovaforru, attraversa il territorio di Collinas e a est verso la Giara di Siddi e quindi verso la piana di Lunamatrona. Nella sua distribuzione arcaica, l’antica torre sicuramente controllava le terre e i pascoli fertilissimi giù a valle.

L'area è stata oggetto, negli anni 1993-94, di una prima indagine scientifica limitata ad operazioni di superficie a cura della Soprintendenza Archeologica per le Province di Cagliari e Oristano.