Sa Corona Arrùbia

Mogoro

Mogoro è uno dei più importanti centri della provincia di Oristano, il più popoloso della Marmilla, Part’e Montis (4441 abitanti). Il territorio di Mogoro fu frequentato fin dal periodo prenuragico, come testimonia il villaggio di Puisteris, una tra le prime officine della lavorazione dell’ossidiana in Sardegna, data anche la vicinanza con l’importantissima cava a cielo aperto del Monte Arci. Numerosissimi gli insediamenti nuragici tra i quali si segnalano Su Guventu, Arrubiu, Arratzu, Nieddu'e Is Carrelis e tra tutti, emblema del paese, il complesso di Cuccurada. Del periodo storico, il territorio mogorese, conta i resti di ben 10 abitati romani corredati di 13 tombe con sarcofago scavate nella pietra calcarea.
 
A Mogoro sono presenti diverse chiese alle quali vengono annualmente accomunate feste e sagre religiose. La Chiesa Di Sant’Antioco (XII-XIII sec.), in basalto nero, sorge su una piccola altura di fronte all’omonima piazza, luogo d’incontro per i giovani del paese. Proseguendo lungo la via principale, al centro del paese si trova la Chiesa S. Bernardino, dichiarata parrocchia nel 1589. L’edificio è ad una sola navata, in stile barocco, con otto cappelle laterali unite tra loro da una sorta di navatelle. Entrambe sono affrescate da scene pittoriche, dipinte dal pittore cagliaritano B. Scano, nel 1933, che narrano alcuni degli episodi della vita di S. Bernardino, tra le quali si segnalano scene e ritratti presi dal retablo di F. Pinna, oggi smembrato e in collezione privata cagliaritana. Addentrandosi nei vicoli si giunge alla Chiesa Del Carmine (XIV sec.), un piccolo gioiello architettonico per l’equilibrio delle forme e delle proporzioni, che sorge nel rione Su xianu ‘e su Gunventu. Di stile romanico-gotico, il Carmine, è molto simile alla chiesa di S.Gregorio della vicina Sardara, specie per la presenza di una finissima bifora a sesto acuto. Priva di campanile, è costruita in conci d’arenaria dai toni chiari che valorizzano le forme tardo-romaniche che s’intrecciano con garbo a quelle del nascente gusto gotico. Nel XVII secolo fu eretto l’attiguo Convento dei Carmelitani che vi dimorarono dal 1609 fino al 1866, anno in cui vi fu la soppressione dell’ordine.
 
L’artigianato di Mogoro, specializzato in tre settori (tessile, ligneo e ceramica), rappresenta per la comunità una delle attività primarie. L’arte tessile è nota soprattutto per gli arazzi e i tappeti, il settore ligneo si tramanda da generazioni ed è noto per la produzione di cassapanche e mobili rustici, mentre il settore della ceramica artistica si caratterizza per la leggerezza cromatica delle decorazioni.