Sa Corona Arrùbia

Genuri

Il paese di Genuri si estende su un territorio di 770 ettari, alle pendici sud-occidentali della Giara, ad un’altezza di m 226 slm. e conta quasi 353 abitanti (genuresi, giaunesus in sardo). L’origine del nome potrebbe derivare dalle parole latine janua (porta) e urus (toro) interpretabile come “porta del toro” oppure semplicemente “piccola porta”, dal diminutivo del sardo genna (gennulliu). In passato era fiorente la produzione di tappeti e copriletto di lana colorata, oggi l’attività prevalente è la coltivazione di cereali e leguminose e l’olivicultura per la produzione di olio di eccellente qualità.
 
Nelle campagne del paese sono presenti numerosi siti risalenti all’epoca nuragica, il più importante dei quali è sicuramente il Nuraghe di S. Marco, oggetto ancora oggi della campagna di scavi iniziata nel Gennaio 2001. Il sito ha subito nel corso dei secoli l’occupazione punica (i primi insediamenti cartaginesi nell’isola si datano al 525-520 a.C.), e romane (al 238 a.C. si data la conquista romana della Sardegna). La struttura è costituita interamente da massi in basalto poco lavorati provenienti dall’altopiano della Giara. Trattasi di un trilobato costituito da torre centrale o mastio il quale era il nucleo originario attorno al quale si sviluppò il resto della struttura: una torre in direzione Nord-Ovest, una a Sud-Ovest e una a Sud-Est.
 
Nel paese sono presenti tre chiese: S. Maria di Monserrato, S. Marco Evangelista, S. Domino. Le feste religiose, molto sentite dagli abitanti, celebrano i santi delle tre chiese: il 25 aprile si festeggia S. Marco, il 6 agosto S. Domino e l’8 settembre S. Maria.
 
La vegetazione spontanea e incontaminata della campagna è dominata prevalentemente dai numerosi ulivi secolari e millenari che, oltre ad offrire un emozionante panorama al turista, sono una fonte di reddito per gli abitanti del paese che grazie alla vendita del genuino olio si rifanno delle faticose cure prestate alle piante. Ma Genuri, dal punto di vista naturalistico, offre anche lo spettacolo, specie in gennaio e febbraio, delle distese di mandorleti in fiore, che producono delle mandorle d’eccezionale qualità e sono un elemento essenziale per la realizzazione di squisiti dolci.