Sa Corona Arrùbia

Pauli Arbarei

Il paese, abitato da 648 pauesus, è situato a m 140 slm. in un’area pianeggiante appena elevata che rispecchia l’ambiente agreste e pastorale della Marmilla. Ritrovamenti di abitazioni e capanne nuragiche testimoniano della presenza nel territorio di insediamenti umani fin dai tempi più remoti. Sono conosciuti dieci nuraghi, di cui nove monotorri ed un trilobato: Bruncu Mannu. Il nuraghe complesso, ubicato sulla sommità di un modesto colle che si erge con i suoi m. 203 slm sulla pianura sottostante, costituiva una vedetta sulle vie di accesso alle due giare di Gesturi, a nord, e di Siddi, a ovest. Il periodo di costruzione e fruizione del complesso si può attribuire all’età del Bronzo Recente (XIII – XII sec. a.C.).
 
Due sono le chiese di Pauli Arbarei: la Parrocchiale di S. Vincenzo che risale alla metà del secolo XVII, con un impianto interno a unica navata voltata a botte fiancheggiata da cappelle laterali, e la Chiesa di S. Agostino che risale al 1421 ed era costituita da una sola navata coperta a capriate lignee, sorrette da archi a tutto sesto. Attraverso fasi costruttive seriori venne ampliata con l’aggiunta di due navate suddivise da una successione di cinque arcate. Nel corso dell’anno particolari momenti, is festas, le principali feste, permettono al turista di calarsi nelle tradizioni ricche di fascino. In queste occasioni trova espressione una religiosità popolare semplice e profonda, mentre la commistione di riti cristiani, tradizioni antiche e reminescenze pagane compone un quadro di particolare interesse etnografico. La festa più importante del paese è quella in onore di S. Agostino e S. Giovanni Battista alla fine di agosto. I festeggiamenti si protraggono per diversi giorni con processioni religiose, canti sacri in sardo, sfilate di costumi e di cavalieri, musica e balli della tradizione sarda. Sono evidenti anche in questo centro le costanti tipologiche della Bassa Marmilla e cioè abitazioni con "sa lolla" (talvolta meno ampia e aperta di quella campidanese) cinte da alti muri racchiudenti anche il cortile.
 
Si segnala inoltre, nei locali dell’ex monte granatico, il Museo della Donna, che attualmente ospita la mostra multimediale "Femminas", dedicata ai personaggi fantastici della nostra tradizione orale: le Janas, le Panas, la Surbile sono solo alcune delle donne che abitano il museo di Pauli Arbarei.